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Marisa Garofalo a Brindisi e a Erchie per parlare di antimafia e antiracket con i ragazzi delle scuole

  Avranno inizio venerdì 19 febbraio le due giornate organizzate dall’associazione antiracket-antimafia, con partecipazione di Marisa Garofalo, sorella di Lea, vittima della 'Ndrang...

  Avranno inizio venerdì 19 febbraio le due giornate organizzate dall’associazione antiracket-antimafia, con partecipazione di Marisa Garofalo, sorella di Lea, vittima della 'Ndrangheta, e Paolo De Chiara, autore del libro 'Il coraggio di dire no'.  Si partirà alle 10 del 19, presso l’aula convegni del dipartimento ionici sistemi giuridici ed economici di Taranto. Interverranno anche Nicola Triggiani, docente di diritto processuale penale, dopo i saluti del coordinatore provinciale Paride Margheriti, e Bruno Noternicola, direttore del dipartimento Ionico.  La giornata proseguirà ad Erchie  alle 18, presso l’ex municipio in via Roma, con l’inaugurazione della sede di Erchie dedicata a Lea Garofalo, locale affidato dal comune che patrocina l’evento e che sarà presentato dal sindaco Giuseppe Margheriti.  Il 20 febbraio si continuerà con un incontro con gli studenti di Brindisi. I ragazzi ascolteranno il drammatico racconto di Marisa Garofalo ricordando e conoscendo Lea.  Si concluderà nel pomeriggio con una conferenza stampa a palazzo Nervegna, in cui si presenterà un progetto nazionale e protocollo d’intesa tra l’associazione antiracket-antimafia per la Puglia, l’associazione cittadini contro le mafie e la corruzione per il Molise, con la presenza di Letizia Giancola e Marisa Garofalo per la Calabria. Sarà, inoltre, inaugurata la sede del comune capoluogo.  La storia di due donne coraggiose, una scelta radicale. Lea e Denise, madre e figlia, che si sono ribellate alla cultura della mafia. È questo il messaggio, secondo Paride Margheriti, che anche quest’anno con la toccante testimonianza di Marisa Garofalo si vuole far conoscere, affinché siano un monito per i giovani e non solo. «Abbiamo fortemente voluto – conclude Margheriti – che Marisa Garofalo ritornasse nel Salento, oltre che per il legame affettivo, anche e soprattutto dopo la recente fiction trasmessa in tv. Pensiamo sia l’unica reale e attendibile testimonianza titolata a poter raccontare e parlare di Lea, testimone di giustizia, vittima di mafia e femminicidio». Immagine di repertorio

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